Salina e le isole Eolie

"Il verde rotolando giù dal monte si dilata in azzurro e inspessisce in blu profondo. Un folgore di colori che si acquetano la notte per rigenerarsi nel domani, atteso anche se mai visto prima. "

W. Valeri (2009)

Proprio questa è la sensazione che si prova, una volta arrivati nell’isola ci si trova di colpo in un magico giardino dai colori intensi e dai profumi ammalianti.

Salina, da Greci e Romani chiamata Didyme, la gemella, per via dei due monti che si fronteggiano il Monte dei Porri e il Monte Fossa, deve il suo nome attuale al laghetto salmastro sito nell’estremo lato sud orientale dell’isola, da cui si estraeva sale per la conservazione dei capperi. Il laghetto perduta l’antica funzione, oggi è Zona di Protezione Speciale perché favorisce la sosta di molti uccelli migratori come fenicotteri e aironi.

L’isola ha una superficie di 26,8 kmq; è la seconda per grandezza dopo Lipari ed è organizzata in 3 comuni Santa Marina, Malfa e Leni. Gli approdi sono due: ad est il porto di Santa Marina a sud il porto di Rinella. Posta al centro dell’arcipelago, equidistante dalle altre isole nelle tre direzioni Panarea –Stromboli; Lipari –Vulcano; Filicudi –Alicudi è in posizione strategica poiché dà la possibilità a chi soggiorna nell’isola di poter visitare le altre grazie ad escursioni in barca con personale esperto e simpatico che organizza a bordo cene con piatti della tradizione eoliana al profumo di capperi e finocchietto selvatico.

Salina condivide con Lipari la storia più antica: fu infatti una delle prime ad essere abitata; alcune testimonianze fanno risalire al 4500 a.c. i primi insediamenti. I reperti sono conservati al museo di Lipari e a quello più recente di Lingua frazione di Santa Marina.

Affascinante è anche la sua storia geologica e vulcanologica: 5 itinerari tra mare e terra regalano emozioni e suggestioni particolari. Una guida aggiornata dei sentieri con i tempi di percorrenza e con informazioni sul livello di difficoltà rendono sicure e tranquille le escursioni.

"Attorno solo colori e mare e dilatati spazi da inglobare dentro per sempre. "

W. Valeri (2008)

Il B&B Villino Miraglia è a Lingua frazione di Santa Marina da cui dista 1,8 km.  Antico borgo di pescatori, Lingua sembra quasi adagiata su una sottile striscia di terra, accarezzata dai venti di levante e di ponente gode di un microclima particolare: anche nei periodi più caldi una brezza leggera scende dolcemente dalla montagna e allevia le sofferenze della calura.

Il Villino che è a circa 100 metri dal mare, gode di questa favorevole posizione. Immerso nel verde, tra alberi da frutta e piante  dai profumi intensi ed ammalianti, il Villino richiama con la sua architettura le antiche costruzioni eoliane: le “pulere” (colonne) che sostengono le “incannucciate” e i “bisuoli”, (sedili in muratura) abbelliti da mattonelle campane e siciliane, antiche e moderne. Dai terrazzi si possono ammirare a sinistra le isole di Panarea e Stromboli, ora nitide ora evanescenti. Difronte, al di là della bianca balaustra, una palma secolare  e il piccolo campanile della chiesetta di Lingua interrompono la linea dell’orizzonte infinita. A destra la sagoma dolce  di Lipari che al tramonto si colora di  mille sfumature. L’esposizione particolare della casa rivolta a levante permette agli ospiti mattinieri di seguire il rassicurante sorgere del sole.

"Tigrata è l’alba mentre il sole soggiace ancora al blu marino che sembra trattenerlo e non lasciarlo mai. "

W. Valeri (2010)

Anche la luna “rossa” che gioca a nascondino dietro le alture di Lipari, fino a riflettersi argentata nello specchio d’acqua antistante la casa, offre agli ospiti suggestioni che solo la bellezza della natura può regalare. A luci spente, sotto un cielo stellato, al suono  lieve  della risacca, sorseggiando semmai  una buona malvasia preoccupazioni ed affanni sembrano assopirsi.

Nella località di Pollara, situata all’interno di un antica caldera, è stato ambientato il film “il Postino” di Massimo Troisi.

A Lipari è possibile visitar un bellissimo Museo Archeologico, al cui interno si trova un’incredibile collezione di reperti apparenuti ai primi abitanti delle Eolie, dal periodo neolitico fino ai più “recenti” Greci e Romani