Proprio questa è la sensazione che si prova, una volta arrivati nell’isola ci si trova di colpo in un magico giardino dai colori intensi e dai profumi ammalianti.
Salina, da Greci e Romani chiamata Didyme, la gemella, per via dei due monti che si fronteggiano il Monte dei Porri e il Monte Fossa, deve il suo nome attuale al laghetto salmastro sito nell’estremo lato sud orientale dell’isola, da cui si estraeva sale per la conservazione dei capperi. Il laghetto perduta l’antica funzione, oggi è Zona di Protezione Speciale perché favorisce la sosta di molti uccelli migratori come fenicotteri e aironi.
L’isola ha una superficie di 26,8 kmq; è la seconda per grandezza dopo Lipari ed è organizzata in 3 comuni Santa Marina, Malfa e Leni. Gli approdi sono due: ad est il porto di Santa Marina a sud il porto di Rinella. Posta al centro dell’arcipelago, equidistante dalle altre isole nelle tre direzioni Panarea –Stromboli; Lipari –Vulcano; Filicudi –Alicudi è in posizione strategica poiché dà la possibilità a chi soggiorna nell’isola di poter visitare le altre grazie ad escursioni in barca con personale esperto e simpatico che organizza a bordo cene con piatti della tradizione eoliana al profumo di capperi e finocchietto selvatico.
Salina condivide con Lipari la storia più antica: fu infatti una delle prime ad essere abitata; alcune testimonianze fanno risalire al 4500 a.c. i primi insediamenti. I reperti sono conservati al museo di Lipari e a quello più recente di Lingua frazione di Santa Marina.
Affascinante è anche la sua storia geologica e vulcanologica: 5 itinerari tra mare e terra regalano emozioni e suggestioni particolari. Una guida aggiornata dei sentieri con i tempi di percorrenza e con informazioni sul livello di difficoltà rendono sicure e tranquille le escursioni.